parcheggi di scambio roma

Inserito da il 1 Maggio 2001

CONCORSO NAZIONALE “3 PARCHEGGI DI SCAMBIO A ROMA” – PARCHEGGIO DI SCAMBIO AL NUOVO SALARIO, ROMA – 2001 – PROGETTO 2° CLASSIFICATO

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Due sono gli sguardi che segnano le scelte progettuali.

Uno, quello del viaggiatore, calato nel “nodo”, che vive ed usa, leggendo prevalentemente gli aspetti funzionali del progetto, l’altro -più “urbano”-  è lo sguardo della città, che dalle alture circostanti sovrasta la morfologia di “valle ostruita” del nodo di scambio. Da questo punto, dall’ottica di trasformazione della città, è partita la riflessione che è alla base della proposta.

CONCEPT

La proposta progettuale muove da una ricognizione esatta del sito, da cui estrapola dati rilevanti: l’ostruzione invasiva del Vallo della Torricella, la diga formata dal rilevato della linea ferrata, la cesura del sistema del verde interrotto proprio all’altezza del Fosso, la memoria quasi totalmente perduta di segni spontanei (ancora presenti nei piccoli orti della collina di Serpentara).

Contro la diga artificiale della ferrovia, si deposita dunque un sistema che tende contemporaneamente ad “occultare” e “riconnettere”: una collina verde, con inclusioni di elementi sintetici, coperture, piastre pedonali, percorrenze, che diventano il cuore funzionale del nodo di scambio.

Si presenta pertanto all’occhio “urbano”, come un deposito alluvionale ammassatosi ordinatamente contro la diga ferroviaria, un grande piano inclinato inerbito, che abbraccia al suo interno il volume parcheggio, un piastrone di collegamento pedonale, il casale con un lotto di terreno opportunamente trattato ad area attrezzata, ingresso del futuro parco.

Il parcheggio denuncia la sua artificialità con una copertura a vasche riempite di materiali naturali (ghiaie, sabbie, cascami di lavorazione di pietre, cortecce), un sistema di parallelogrammi “traditi” dall’inserimento di chiome ed alberature che, attraversando tutto l’edificio, ripropongono la giacitura dell’originario Fosso della Torricella. A fianco la stessa tipologia formale di segni, strutturati secondo l’andamento dei lotti degli orti della collina di Serpentara è riproposta a terra nel sistema di verde attrezzato del parco.

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PROGETTO: E. Avallone, F. Galdo, S. Orsi, G. Pierluisi, A. Sciolari

CON: B. Chiappini, M. Colonnelli, A. Schingo

CONSULENTE PER IL PAESAGGIO: M. Fegiz

CONSULENTE PER L’INGEGNERIA: M. Musmeci

COMMITTENTE: Comune di Roma – S.T.A.

MOSTRE : Transalpinarchitettura , Istituto di cultura Svizzero , Milano , Febbraio 2002

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