CONCORSO DI PROGETTAZIONE PER L’AMPLIAMENTO DELLA GALLERIA COMUNALE D’ARTE CON RIQUALIFICAZIONE DELL’AREA PERTINENTE
Il tema dell’ampliamento deve, necessariamente, sollecitare un proficuo rapporto con la preesistenza, evocativa presenza materiale, agevolandone la rilettura, utilizzando materiali moderni e assumendo come punti di riferimento i vincoli storici, testimoniali e simbolici connessi con le scelte figurative ed espressive.
Un intervento di nuova progettazione in aderenza ad una preesistenza monumentale si pone anche come percorso di conoscenza materiale e strutturale dell’oggetto architettonico nelle sue relazioni con il luogo.
L’edificio neoclassico del museo si presenta come un segno ben individuato, disposto a piè della rocca di Castello (con un legame ideale presentato dall’evento naturale della parete rocciosa), perfettamente collegato al parco e delineato chiaramente come luogo di attività culturali oltre che come presenza storica e figurativa. Da questa immagine di reciproca autonomia è nata l’idea di innestare il nuovo blocco in asse con l’ala laterale dell’edificio esistente, introducendo un segno architettonico capace di dare continuità al sistema di bordo del costone roccioso e di connettere la nuova architettura con il sistema del verde dei Giardini.
Dai Giardini il “nuovo” non è immediatamente visibile: si svela gradualmente, diverso per forma e materia dall’esistente, nello stretto spazio tra le rocce a strapiombo e lo spigolo della facciata antica. Il nuovo ampliamento è un rettangolo di circa 19 mt x 34 mt di lato, si sviluppa su due livelli sovrapposti ed è composto da due distinti volumi: un basamento che prende tutto il piano terra e metà del primo su cui è incastrato il volume stereometrico della grande sala delle esposizioni temporanee.
I due corpi sono diversi per colore, per altezza e per finitura delle materie che ne definiscono la superficie esterna Tutti gli affacci esterni dell’edificio sono aperti verso la parete rocciosa. Al piano terra: sia la sala delle sculture che la biblioteca hanno ampie aperture in affaccio sullo spazio verde
Come in tutti gli spazi espositivi contemporanei, l’illuminazione naturale è oggetto di continue riflessioni: la Sala ha quattro grandi, traslucidi lucernari di forma circolare captanti la luce proveniente da nord. L’aspetto antropologico di questa forma espressiva ha chiari riferimenti alle presenze architettoniche antiche della Sardegna e ai segni delle delicate filigrane metalliche.
PROGETTO: E. Avallone, F. Galdo, G. Forte, A. Sciolari
CONSULENTE PER GLI ASPETTI IMPIANTISTICI E STRUTTURALI: M. Musmeci
COLLABORATORI: B. Chiappini, F.P. Quaranta